Sulla lettura delle orme e dell’importanza del corso svolto a cura di Kyt Lyn Walken per la Protezione Civile di Cinisello Balsamo.

Nella lingua italiana, il termine “orma” (come suggerito anche dalla Polizia scientifica e investigativa) è strettamente connesso al risultato del movimento del piede umano, mentre la parola “impronta” può essere invariabilmente riferita sia agli animali, sia alle persone. Per “tracce” si intende qualsiasi forma di passaggio di una persona e/o animale, o persino di un veicolo. Le tracce animali, infatti, possono presentarsi anche come microscopici segni, come peli, cibo scartato, escrementi, gocce di saliva o di sangue, e così via.

Il Tracker (ovvero chi ha imparato con dedizione e concentrazione a seguire qualunque traccia ) denota un senso di osservazione fuori dal comune, coltivato con l’esperienza, ma soprattutto con il continuo esercizio su terreni diversi e in condizioni climatiche varie.

Mentre gli animali ragionano e si comportano in relazione al proprio istinto e bisogni primordiali, l’uomo compie un tragitto mosso da un obiettivo. Le sue orme, inoltre, se osservate su terreni particolarmente agevoli come zone sabbiose, fangose o innevate, permettono di rilevare segni del tutto assenti in natura e, addirittura, gli stessi marchi sulle suole.

Seguire tracce umane (Mantracking) non è, tuttavia, più facile rispetto alla lettura di quelle lasciate dagli animali: bisogna, infatti, sapere come farlo nella maniera più efficace e concreta (soprattutto nel caso della ricerca di un disperso), e tenere sempre presente l’elevata percentuale di contaminazione che un territorio può avere in termini di passaggio continuo di persone, animali e veicoli, come nel caso di quello italiano.

Queste norme di base sono assolutamente di grande importanza in tante situazioni in cui la protezione civile opera, sia in attività preventive che in attività di soccorso.

Cercare e seguire uomini in ambienti ostili, anche impervi o selvaggi è un’attività arcaica, complessa e a volte pericolosa”. Il Mantracking, cioè la capacità di cercare, leggere e interpretare le tracce di un essere umano nell’ambiente naturale, è un’arte antichissima che negli ultimi anni è stata riscoperta e rinnovata. Utilizzata oggi da squadre di Ricerca e Soccorso, da CTU e dalle Forze di Polizia di molti Paesi, è diventata un nuovo strumento per cercare persone scomparse.

A giugno di quest’anno i nostri volontari hanno partecipato ad un corso di 2 giorni , anche questa formazione ci aiuta ad essere di sostegno alla popolazione, sempre operativi e aggiornati!